Valve ha annunciato il 12 novembre 2025 il ritorno della Steam Machine, una console-PC da salotto che rappresenta la seconda chance per un progetto che, oltre dieci anni fa, si rivelò un clamoroso insuccesso commerciale. Insieme alla nuova macchina, l’azienda di Gabe Newell ha presentato anche lo Steam Controller di seconda generazione e il visore VR Steam Frame, delineando un ecosistema hardware completo basato su SteamOS. Il lancio è previsto per l’inizio del 2026.
La nuova Steam Machine si presenta come un mini-PC compatto a forma di cubo, con dimensioni di appena 152mm di altezza, 162,4mm di profondità e 156mm di larghezza – praticamente la metà di una Xbox Series X. All’interno di questo involucro dalle dimensioni contenute, Valve ha inserito componenti di tutto rispetto: un processore AMD Zen 4 semi-personalizzato a 6 core e 12 thread capace di raggiungere i 4,8 GHz con un TDP di 30W, abbinato a una GPU AMD RDNA3 con 28 Compute Unit che opera stabilmente a 2,45 GHz con TDP di 110W.
La configurazione di memoria prevede 16 GB di RAM DDR5 e 8 GB di VRAM GDDR6 dedicata, mentre per lo storage sono disponibili due varianti: un modello da 512 GB e uno da 2 TB, entrambi con SSD NVMe e slot microSD per l’espansione. Valve dichiara che il sistema è 6,1 volte più potente della Steam Deck OLED, con prestazioni sufficienti per gestire il gaming in 4K fino a 240 Hz o 8K a 60 Hz, grazie anche al supporto DisplayPort 1.4, HDR, FreeSync e tecnologie di upscaling come FSR 3 e Fluid Motion Frames.
Il design include anche 17 LED RGB configurabili individualmente per l’indicazione dello stato del sistema o per la personalizzazione estetica. La connettività è completa con Wi-Fi 6E 2×2, Bluetooth 5.3 e un adattatore wireless integrato per lo Steam Controller a 2,4 GHz. Il peso dichiarato è di appena 2,6 chilogrammi, rendendo il dispositivo facilmente trasportabile.
Il sistema operativo è SteamOS 3, basato su Arch Linux con interfaccia KDE Plasma, lo stesso utilizzato su Steam Deck ma ottimizzato per i grandi schermi. L’esperienza promette di essere “plug and play”, con l’interfaccia Big Picture Mode evoluta e il supporto completo per mouse, tastiera, controller e visori VR. Il programma Steam Machine Verified guiderà gli utenti nella scelta dei titoli compatibili e ottimizzati per la piattaforma.
Ma perché Valve sta riproponendo un progetto che nel 2015 si rivelò un fiasco? Per comprendere questa seconda chance, è necessario fare un passo indietro di oltre dieci anni, quando l’azienda tentò per la prima volta di portare il PC gaming nel salotto con risultati disastrosi.
Il fallimento delle prime Steam Machine (2013-2015)
L’idea originale delle Steam Machine venne annunciata nel settembre 2013, quando Valve presentò SteamOS, un sistema operativo basato su Linux dedicato esclusivamente al gaming. L’obiettivo era nobile e ambizioso: liberare il PC gaming dalla dipendenza da Windows e offrire un’esperienza simile alle console, ma con la potenza e la flessibilità del PC.
Il progetto prevedeva che diversi produttori hardware (Alienware, Zotac, Asus e altri) realizzassero le proprie Steam Machine, utilizzando SteamOS come sistema operativo comune. Valve forniva anche uno Steam Controller dal design radicale, caratterizzato da touchpad circolari al posto degli stick analogici tradizionali.
Le macchine arrivarono sul mercato nel 2015, ma il risultato fu catastrofico. Con sole 500.000 unità vendute in totale tra tutti i produttori, il progetto si rivelò un oggettivo fallimento commerciale. Le Steam Machine scomparvero silenziosamente dallo store ufficiale intorno al 2018, diventando una nota a piè di pagina nella storia del gaming.
I motivi dell’insuccesso furono molteplici e ben documentati. Primo tra tutti, i tempi di sviluppo troppo lunghi: dall’annuncio del 2013 al lancio del 2015 passarono due anni cruciali, durante i quali Microsoft rilasciò gratuitamente Windows 10, un sistema operativo che segnava un punto di svolta per il gaming PC. L’avversario che Valve si trovò a fronteggiare nel 2015 era molto più potente e apprezzato di quanto previsto due anni prima.
SteamOS si rivelò acerbo e problematico. Nonostante il tempo di sviluppo aggiuntivo, il sistema operativo era ancora incompleto al lancio. Ars Technica pubblicò un rapporto che evidenziava come i giochi subissero considerevoli perdite di prestazioni su SteamOS rispetto a Windows 10. La libreria di giochi nativi per Linux era limitatissima e molti titoli non funzionavano affatto o presentavano problemi di compatibilità.
La comunicazione fu confusa: molti utenti non capivano se le Steam Machine fossero console, PC o qualcosa di ibrido. I prezzi risultavano poco chiari e spesso poco competitivi – allo stesso costo era possibile acquistare un PC Windows più versatile e con maggiore compatibilità software. Il fatto che esistessero molteplici modelli di Steam Machine prodotti da diversi partner, ciascuno con specifiche e prezzi differenti, aumentò la confusione invece di offrire scelta.
Lo Steam Controller originale, con il suo design sperimentale basato su touchpad invece di stick analogici, non convinse la maggior parte dei giocatori. La curva di apprendimento era ripida e molti preferivano controller più tradizionali.
Cosa è cambiato nel 2025
Questa volta, però, Valve parte da una base completamente diversa. Il successo clamoroso di Steam Deck, lanciato nel 2021, ha dimostrato che il concetto può funzionare se eseguito correttamente. La console portatile ha venduto milioni di unità e ha reso SteamOS una piattaforma matura e affidabile.
Il layer di compatibilità Proton, sviluppato da Valve, permette ora di eseguire migliaia di giochi Windows su Linux con prestazioni eccellenti, a volte persino superiori al sistema operativo di Microsoft. Il programma Deck Verified ha eliminato l’ansia della compatibilità, offrendo agli utenti la certezza che i giochi funzioneranno correttamente.
Steam Deck è stato il banco di prova perfetto: Valve ha potuto testare e perfezionare SteamOS, l’interfaccia utente, i sistemi di sospensione e ripresa rapida, e l’intero ecosistema software. La nuova Steam Machine non è un esperimento, ma l’evoluzione naturale di una piattaforma già collaudata da milioni di utenti.
Inoltre, questa volta Valve produce direttamente l’hardware, invece di affidarsi a partner terzi. Questo garantisce un controllo totale su specifiche, design, esperienza utente e prezzi. L’azienda ha dichiarato che il prezzo sarà “competitivo” e “accessibile”, pur senza fornire cifre precise. Alcuni leak parlano di un prezzo inferiore ai 600 dollari, che posizionerebbe la macchina in diretta competizione con PlayStation 5 e Xbox Series X.
Il nuovo Steam Controller abbandona il design radicale dell’originale per abbracciare un layout più tradizionale ispirato a Steam Deck, con stick analogici magnetici TMR, touchpad capacitivi, feedback aptico HD con quattro motori LRA e pulsanti programmabili sul retro. La batteria promette oltre 35 ore di autonomia e la connettività include Bluetooth, USB-C e wireless a 2,4 GHz.
Il contesto di mercato è favorevole: Sony porta sempre più esclusive PlayStation su PC, Microsoft ha già dichiarato che non considera Xbox solo come hardware ma come ecosistema multipiattaforma, e i giocatori cercano alternative alle console tradizionali. La Steam Machine 2025 potrebbe posizionarsi come la “console definitiva per i giochi PC”, offrendo accesso all’immensa libreria Steam, prezzi competitivi durante i saldi, e la libertà tipica della piattaforma PC.
Phil Spencer, capo della divisione gaming di Microsoft Xbox, si è pubblicamente congratulato con Valve per l’annuncio, riconoscendo implicitamente che la nuova Steam Machine rappresenta una proposta seria per il mercato.
Valve ha imparato dai propri errori. Dopo un decennio di sviluppo silenzioso, iterazioni, test sul campo con Steam Deck e perfezionamento di SteamOS, l’azienda torna con un progetto maturo, ben eseguito e supportato da un ecosistema software solido. Il fallimento del 2015 è stato trasformato in esperienza preziosa.
Resta da vedere se il mercato accoglierà positivamente questa seconda incarnazione delle Steam Machine, ma i presupposti sono decisamente migliori rispetto a dieci anni fa. I prezzi definitivi e le date precise di lancio verranno comunicati nei prossimi mesi, ma l’appuntamento è fissato per l’inizio del 2026, quando scopriremo se Valve è davvero riuscita a trasformare un fallimento in un trionfo.

