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Anno 117: Pax Romana Recensione

DiLorenzo aka (endler)

Nov 14, 2025
Vista dall'alto di una città romana in costruzione in Anno 117 Pax RomanaScreenshot di Anno 117: Pax Romana - © 2025 Ubisoft Entertainment

L’Impero Romano torna a splendere nel miglior city builder dell’anno

Dopo il trionfo di Anno 1800, Ubisoft Mainz compie un salto temporale audace portandoci nel cuore dell’Impero Romano durante il regno di Traiano, nel 117 d.C. Anno 117: Pax Romana non è solo un cambio di ambientazione, ma una rivisitazione profonda della formula vincente della serie, che riesce a mantenere l’anima strategica che ha reso celebre il franchise pur introducendo novità significative. Il risultato? Un city builder maturo, raffinato e incredibilmente coinvolgente.

Una nuova era per Anno

La serie Anno nasce nel 1998 e per oltre vent’anni la sua formula è stata perfezionata progressivamente. Anno 1800 rappresentava l’apice di questa evoluzione, ma Pax Romana non si limita a replicare quella ricetta: la reinventa in chiave romana con un approccio più accessibile ma non per questo meno profondo.

Il giocatore veste i panni di un governatore romano incaricato di gestire province, costruire città prospere e navigare tra le complesse dinamiche politiche dell’Impero. La campagna principale ci catapulta in una provincia devastata da un’eruzione vulcanica: il nostro compito è ricostruire, ripopolare e riportare la prosperità, mentre ci destreggiamo tra intrighi politici che ci porteranno fino ai confini dell’Impero.

Due mondi, due anime: Latium e Albion

Una delle novità più interessanti di Pax Romana è la presenza di due province radicalmente diverse: il Latium, cuore dell’Impero con le sue pianure fertili e l’ordine geometrico romano, e Albion, la selvaggia Britannia celtica con le sue paludi nebbiose e la natura indomita.

Questa dualità non è solo estetica: ogni provincia offre catene produttive diverse, risorse uniche e approcci gestionali differenti. In Albion, il giocatore deve scegliere se romanizzare completamente la regione o adattarsi alle tradizioni celtiche, creando un interessante ibrido culturale. È una scelta che influenza edifici, filiere produttive e persino l’aspetto delle città, aggiungendo un layer strategico inedito per la serie.

Un gameplay raffinato e complesso

Il ciclo virtuoso della crescita

Il loop di gioco di Anno 117 rimane fedele alla tradizione: colonizzare isole, costruire città, sfruttare risorse naturali e creare reti commerciali marittime per soddisfare le esigenze crescenti dei cittadini. Tuttavia, Pax Romana introduce un cambiamento fondamentale nel sistema di progressione.

A differenza dei capitoli precedenti, dove ogni fascia sociale aveva necessità completamente nuove, qui tutte le classi conservano le esigenze di quelle precedenti. Anche i patrizi più ricchi avranno bisogno di sandali, pesce fresco e scuole. Questo significa che ogni filiera produttiva deve funzionare costantemente al massimo, pena ribellioni e incendi. La forza lavoro viene pescata dalle diverse fasce sociali: i plebei gestiscono fattorie e si arruolano come soldati semplici, mentre i cittadini più ricchi offrono maestranze specializzate.

Strade, specialisti e ricerca

Un’altra novità significativa riguarda il sistema di propagazione degli effetti degli edifici. Contrariamente ad Anno 1800, dove ogni struttura speciale aveva un’area d’effetto circolare, in Pax Romana questa si estende attraverso le strade. Per massimizzare l’efficacia di una torre di guardia antincendio, ad esempio, bisogna collegarla a ogni quartiere tramite una rete stradale efficiente.

Gli specialisti giocano un ruolo cruciale: assunti visitando altri porti o ottenuti tramite quest, questi personaggi vengono collocati nella Villa (centro del potere di ogni isola) e forniscono bonus significativi alla produzione, alla cultura o all’esercito.

La vera rivoluzione è però rappresentata dal sistema di ricerca. Una volta costruita la prima scuola, le città iniziano a generare cultura che sblocca tre alberi tecnologici: economico, civico e militare. Con oltre 40 miglioramenti per ciascun ramo, il giocatore deve fare scelte strategiche importanti. Serve sbloccare subito i frombolieri e dimezzare i costi di mantenimento delle mura, oppure è meglio investire in pozzi e triremi? L’ordine di ricerca cambia radicalmente l’approccio a ogni partita.

Il ritorno del combattimento terrestre

Per la prima volta dai tempi di Anno 1404, il combattimento terrestre torna protagonista. Non si può fare un gioco sull’Impero Romano senza centurioni e battaglie sulla terraferma, e Ubisoft Mainz lo sa bene.

Il sistema RTS è sorprendentemente profondo, con un’ampia varietà di unità terrestri e navali da reclutare e schierare. La gestione delle truppe si intreccia perfettamente con l’economia: i soldati vengono reclutati dalla forza lavoro attiva, quindi creare un grande esercito significa sottrarre braccia alle fattorie e alle officine. La strategia ottimale? Arruolare rapidamente durante un’invasione (quando tanto la produzione è ferma) e smobilitare subito dopo per riavere i lavoratori.

Un capolavoro visivo e sonoro

Dal punto di vista tecnico, Anno 117: Pax Romana è semplicemente splendido. Ubisoft Mainz ha spinto il motore grafico oltre quanto visto in Anno 1800, e il salto qualitativo è evidente fin dal primo sguardo.

I materiali sono più realistici, la luce scorre morbida sulle superfici restituendo un mondo vibrante e pulsante di vita. Le città sono in movimento continuo: bambini che rincorrono cani per le strade, migliaia di spettatori che riempiono l’arena durante i giochi gladiatori, templi che cambiano colore al tramonto. Basta allontanare la camera per ammirare panorami vasti e mozzafiato, dove le colline del Latium o le coste nebbiose di Albion si fondono con l’orizzonte senza stacchi netti.

La direzione artistica punta a un equilibrio scultoreo: tutto appare cesellato più che renderizzato, creando una rappresentazione elegante e coerente dell’Impero fatto di luce, ordine e quella quieta pace operosa che accompagna ogni buon Anno. Quando la colonna sonora entra in scena, l’immersione diventa totale: è praticamente “novocaina romana” per i sensi.

Un’interfaccia da manuale

Uno degli aspetti più apprezzabili di Anno 117 è l’interfaccia utente. Che si tratti di capire se un edificio ha accesso a un magazzino o di scoprire quale problema affligge una rotta commerciale multi-tratta, il gioco riesce sempre a comunicarlo con grande chiarezza.

L’interfaccia si presenta semplice ed elegante fin da subito, ma più tempo si passa a usarla, più colpisce per la sua funzionalità e affidabilità. Gli appassionati di city builder sanno quanto sia raro: troppo spesso in questo genere si rischia di sprofondare tra dozzine di menu e grafici. Anno 117 resta alla larga da questo pozzo nero, fornendo le informazioni necessarie in modo intuitivo e immediato. È efficienza tedesca al suo meglio.

Alcune occasioni mancate

Nonostante le innumerevoli qualità, Anno 117: Pax Romana non è esente da difetti. La campagna, pur godibile e utile come tutorial, risulta relativamente breve e meno narrativamente incisiva di quanto ci si potesse aspettare da un setting così ricco di potenziale drammatico.

Il sistema religioso, pur presente con templi dedicati a varie divinità romane, appare poco sviluppato e più decorativo che strategico. Anche le scelte morali e politiche, sebbene interessanti sulla carta, hanno un impatto limitato sul lungo termine. Il gioco pecca di prudenza: è un gestionale maturo e raffinato, ma troppo cauto nell’osare davvero. Una narrazione più estesa, un sistema religioso dinamico e scelte con conseguenze più profonde avrebbero dato maggiore anima a questo impero perfetto.

Verdetto

Anno 117: Pax Romana è un trionfo. Ubisoft Mainz ha preso la formula perfezionata di Anno 1800 e l’ha sapientemente adattata all’ambientazione romana, creando un city builder che è al contempo familiare e sorprendentemente fresco. La dualità tra Latium e Albion, il sistema di ricerca, il ritorno del combattimento terrestre e la gestione delle risorse più complessa rendono ogni partita unica e coinvolgente.

Certo, non tutto è perfetto: la campagna poteva essere più ambiziosa, alcuni sistemi (come quello religioso) meritavano maggiore profondità, e il gioco a volte gioca troppo sul sicuro. Ma questi sono piccoli nei su un corpo altrimenti statuario. La bellezza visiva, l’interfaccia impeccabile, la complessità gestionale perfettamente bilanciata e la pura soddisfazione di vedere le proprie città romane crescere e prosperare rendono Pax Romana un must per ogni appassionato di gestionali.

Se Anno 1800 era il capolavoro della rivoluzione industriale, Anno 117: Pax Romana è il degno erede che porta la serie alle origini della civiltà occidentale, dimostrando che l’Impero Romano è ancora capace di conquistare… almeno nel mondo dei videogiochi.

Pro e Contro

✓ Pro

  • Grafica superba e direzione artistica di altissimo livello
  • Sistema di ricerca profondo che aggiunge varietà e rigiocabilità
  • Dualità Latium/Albion con scelte culturali significative
  • Interfaccia utente eccellente e molto chiara
  • Combattimento terrestre finalmente di ritorno e ben implementato
  • Gestione economica complessa ma mai frustrante
  • Colonna sonora evocativa e rilassante

✗ Contro

  • Campagna narrativamente debole e relativamente breve
  • Sistema religioso poco sviluppato e troppo decorativo
  • Scelte morali e politiche con impatto limitato
  • Approccio forse troppo prudente e poco audace in alcune meccaniche
  • Alcune decorazioni mancanti rispetto ad Anno 1800

Voto Finale

8.5 / 10

“Un city builder eccellente che porta Anno nell’antica Roma con maestria”

Informazioni

Sviluppatore: Ubisoft Mainz

Publisher: Ubisoft

Piattaforme: PC (Steam, Epic Games Store, Ubisoft Connect), PlayStation 5, Xbox Series X|S

Data di uscita: 13 novembre 2025

Prezzo: 59,99€

PEGI: 12

Recensione a cura di GameToday.it

Di Lorenzo aka (endler)

Lorenzo Severino è il fondatore e uno dei redattori di GameToday.it. Appassionato di videogiochi a 360 gradi, segue da vicino le novità del settore e cura news e approfondimenti con uno stile diretto e autentico.

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